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Ampliamento Fondazione Poliambulanza Brescia

Ampliamento Fondazione Poliambulanza Brescia
realizzazione di nuovo ingresso principale, sala conferenze e cappella
Designers Marco Frusca , Gualtiero Cigolini, Paolo Ungaro - Project Year2010

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Le richieste ed i vincoli del concorso erano chiaramente definite: nella stretta fascia di 20 m antistante l’ attuale ingresso collocare le tre aree, caratterizzate dalla presenza di ambienti a forte valenza simbolico- rappresentativa, corrispondenti alla hall ( mq.800) alla cappella ( mq.800 ) ed alla sala congressi (mq. 700), ciascuna con le proprie articolazioni funzionali e gerarchie distributive definite in termini di accessibilità, relazioni interne alle nuove funzioni, relazioni con le funzioni preesistenti.
 La prima operazione progettuale è stata l’allontanamento dall’esistente dei volumi più alti (sala conferenze, hall di ingresso, cappella) per evitare l’accecamento degli ambienti esistenti al livello dell’ammezzato,che si è cercato anzi di migliorare sia ricavando dei ‘vuoti’,un chiostro e un patio, sia rendendo fruibili come terrazze le coperture dei corpi bassi.
 Quindi si è ricondotta la complessità delle funzioni, delle relazioni spaziali interne e la articolazione dei diversi interventi ad un’ identità forte immediatamente percepibile, ad un elemento unificante e radicante in termini materici e geometrici, cioè il muro di facciata a doppia altezza rivestito in travertino. La scelta del materiale è stata determinata dallo sforzo di mantenere un rapporto non mimetico e non polemico con la struttura esistente.
 Un assunto basilare del lavoro di progettazione è stato la prefigurazione complessiva degli spazi esterni ed interni con il contributo artistico necessario a qualificarne la qualità estetica, pertanto la progettazione è stata fin dall’inizio un processo dialettico di definizione sinergica tra architettura e arti visive.
 Il progetto vuole rappresentare la sintesi formale delle scelte proposte per corrispondere al programma della committenza, con il maggior grado possibile di chiarezza ed efficacia nel rivelare la propria logica costitutiva. 
 Il confronto con il tema dell’ospedale ha comportato il duplice rischio di cadere da un lato nello stereotipo della asettica, fredda, mera funzionalità degli spazi, dall’altro nella reazione retorica che assimila ad una struttura ricettiva ciò che invece deve restare nella sua essenza un luogo di cura. 
 Non a caso il motto del progetto era l’etimologia, per altro dubbia ma suggestiva, della parola cura: Quia cor urat, ‘poiché scalda il cuore’.

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WHAT

Green Vila

WHERE

Brescia - Italy

WHEN

2010

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